No, questa non è una newsletter.
È un modo per continuare ad essere vicino a te, un modo per chiederti (per l’ennesima volta) scusa per la mia assenza ormai prolungata dai social e dai canali classici di comunicazione.
Ma, e qua c’è un grosso ma, ci sono diversi motivi che riguardano questo mio insolito comportamento. Questi motivi in realtà sono 3.
3 motivi che mi hanno letteralmente scombinato tutti i piani della vita, ma che fortunatamente non mi hanno messo al tappeto, pugilisticamente parlando.
Stavo per gettare la spugna, quello si, sempre pugilisticamente parlando.
Ma ho preferito stringere i denti e aspettare il suono della campana.
Ancora non è finita la ripresa però i colpi sembrano farmi meno male.
L’incontro non è ancora terminato ma mi spaventa decisamente meno.
Uno di questi 3 fattori è stato indubbiamente il covid: sono un long-Covid da ben 9 mesi, un senso di stanchezza fortissimo per tutta la durata di un parto, senza però sapere che queste sensazioni cesseranno in concomitanza della nascita di un pargolo.
Qua non c’è nessuna nascita di bambini, ma quella di nuove abitudini e metodi per sfruttare le energie al massimo.
Dopo uno screening che ho fatto a Pisa ho scoperto che il Covid non è riuscito a danneggiare nessuna mia risorsa cognitiva. Nessuna. Ha solo indebolito un po’ la memoria. E questo mi ha fatto tirare un grosso sospiro di sollievo.
So che ti starai aspettando anche le altre due motivazioni ma ho letto in una mail che lasciare i messaggi senza conclusione fa aumentare il senso di curiosità: quindi (non per strategia ma per iniziare il nuovo anno con un vero progetto di rinascita) te le racconterò nella prima newsletter di Gennaio 2022.
Segnatela, si intitolerà Sono morto e sono rinato e sarà la mail più importante che ti abbia mai scritto.
Adesso chiudo, ti lascio ad alcuni spunti per il nuovo anno prima della consueta carrellata di info.
Un abbraccio immenso
Giacomo
Arte nel manicomio di Lucca (2021) editato con AI
Come ti ho anticipato, mi prenderò una pausa in questo mese e ripartirò in grande con la newsletter di Gennaio.
Ti dico questo perché sto iniziando adesso a riprendere a mano la progettualità e voglio strutturare la mia nuova rete di comunicazione al meglio.
Esatto, un nuovo metodo che coinvolga in modo lineare tutti i social che ho sempre trattato.
Questo in concomitanza con la possibile apertura di una Associazione di Promozione Sociale che mi permetta di muovermi al meglio in questo settore.
E per fare questo ho bisogno di chiederti un favore, ma come questa volta utile: nei prossimi giorni riceverai il questionario di fine anno.
So che è già stato fatto e non sono ancora riuscito a risponderti alle domande ma non preoccuparti, quelle risposte andranno insieme a queste (e la modalità la sceglierai tu).
Finalmente stanno tornando a muoversi molte cose, e voglio tornare a produrre materiale di valore che possa lasciare un contributo importante nel mondo della salute mentale.
Faccio ancora molta fatica a scrivere e registrare in video, mi stanco molto, ma è anche vero che l’unico modo per riprendere scioltezza è quello di fare.
Ti voglio raccontare una cosa: venerdì 26 novembre mi hanno invitato ad una presentazione dell’opera di NOF in un piccolo circolo vicino casa mia.
Non avevo letto niente di questo incontro, zero pubblicità, ma decido comunque di andare.
Mi trovo davanti un gruppo di trekking che ha scoperto da poco l’opera di NOF e ne è rimasto folgorato. Io ero l’unico fuori dal gruppo e mi sono presentato:
Mi chiamo Giacomo Doni, faccio foto ai manicomi dal 2006 e ho fotografato quel pazzo di graffito quando ancora era sulle mura del Ferri e non nel museo.
La serata è andata bene e, al temine, mi hanno chiesto di parlare agli spettatori, per integrare quello che conoscevo rispetto alla loro esperienza: ero stanchissimo, reduce di una mattinata insieme al dott. Tibaldi e utenti della salute mentale (leggerai nel consiglio di lettura) ed erano le 23:00, che per un long-Covid equivalgono alle 4:00 di notte.
Vado sulla sedia e, per la prima volta dal Gennaio 2020, mi trovo a parlare di fronte ad un pubblico che mi ascolta. Incrocio di nuovo gli occhi delle persone, immagino le loro sensazioni, percepisco la loro curiosità, tutte così impossibili davanti allo schermo del computer.
Ricordo di aver aperto la bocca e le parole sono fuoriuscite da sole, senza freni, senza intoppi, senza interferenza da long-Covid
Mio padre diceva che se fai qualcosa nella vita che ti rende felice il corpo ti asseconda. Ed aveva proprio ragione: nonostante tutto le parole uscivano limpide e nitide dalla mia bocca, improvvisando un discorso che ha pescato dettaglia nei miei 15 anni di ricerca.
E sono stato bene.
Dannatamente bene.
Come la stesura di questa newsletter: nella fase iniziale ero abbastanza “affaticato”, ma adesso le parole escono da sole facendo scorrere le dita sulla tastiera in modo automatico.
Non devo più aspettare a fare per comunicare.
Devo scrivere e non aspettare di essere in forma per scrivere.
Devo parlare e non aspettare di essere in forma per parlare.
Devo essere e non aspettare di essere perché noi diveniamo in base a ciò che facciamo.
Se fai qualcosa nella vita che ti rende felice il corpo ti asseconda, diceva mio padre.
E io ora sono finalmente pronto a tornare in scena.
Che si possa aprire il sipario
CA#3 - giacomodoni.com
Dai miei canali
La produzione di contenuti ripartirà da Gennaio 2022 con importantissime novità.
Nei prossimi giorni riceverai una nuova mail con il sondaggio per costruire al meglio il prossimo anno.
PS Sto studiando la realtà aumentata da affiancare per nuove esperienze turistiche
I miei incontri
A breve il report dell’incontro MENTE IN RETE a Monza
Vuoi scoprire cos’è PER MANO? Fallo attraverso le parole di Laura
CA#3 - Apertamente
Dalla rete
Realtà Virtuale e Salute mentale: come questo nuovo linguaggio potrebbe rivoluzionare il settore (inglese):
Three ways virtual reality could transform mental health treatment
Psious è una piattaforma VR dedicata alla salute mentale
Virtual Reality Might Be the Next Big Thing for Mental Health
Reparto psichiatria nel carcere di Torino, finalmente chiuso il reparto che ci catapultava di nuovo nel tempo dei manicomi
Noi due siamo uno - Ho trovato questa interessante presentazione del libro sul canale YouTube della Associazione Newman
Podcast - La casa delle Mele è il podcast ideato dalla biblioteca Livi dedicato alle storie dei pazienti del manicomio San Lazzaro di Reggio Emilia [Link]
CA#3 - Lectio
Il libro del mese
Vogli riproporre questo libro perché ho avuto il piacere di conoscere personalmente, alcuni giorni fa, il dott. Tibaldi durante un incontro a Firenze in cui, utenti della salute mentale, raccontavano di essere entrati in “controllo” del proprio problema.
La pratica quotidiana della speranza fa proprio questo: racconta storie di chi è riuscito a “domare” il mostro del disturbo mentale, mettendo così a disposizione degli altri la propria esperienza.
Ne viene fuori una narrazione oggi incredibilmente necessaria: quella che ci insegna che è possibile riappropriarci della nostra vita con maggiore consapevolezza.
CA#3 - Spazi
Eventi
Siamo un infinito viaggiare - 30.08.2021 / 09.01.2022 (Volterra, Pal. dei priori) [Link]
L’immaginario archeologico. Art Brut e Archetipi. Con Eva Di Stefano, Magda Di Renzo e Vanni Quadrio. (Incontri IAAPs) - 10/12/2021
ore 18:00 (streaming sulla pagina Facebook)
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Te ne sono infinitamente grato.
Buona ripresa Giacomo! Daje ;)
Buona preparazione! Aspetto con curiosità ed interesse le prossime news!